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Villa Romana Palazzi di Casignana - Photo courtesy Comune di Reggio Calaria.jpeg

In-ruins 2022 \
Polo Museale di Soriano Calabro & Villa Romana Palazzi di Casignana

Quest’anno, per la prima volta, la residenza si svolgerà in due distinti siti archeologici: il Polo Museale di Soriano Calabro e la Villa Romana Palazzi di Casignana. Sebbene distanti solo un’ora l’uno dall’altro, i due luoghi rivelano aspetti sorprendentemente diversi della Calabria. Arroccata sul versante tirrenico delle Serre, Soriano Calabro è un piccolo centro in provincia di Vibo Valentia, dove le tradizioni artigianali della ceramica e della lavorazione del legno sono ancora vive. Un tempo importante polo culturale tra il XV e il XVIII secolo — grazie a un grande convento domenicano costruito nel 1510 — la sua centralità fu ridimensionata dai terremoti del 1659 e del 1783. Negli anni ’30 dell’Ottocento, all’interno delle rovine fu costruita una nuova chiesa, rendendo l’attuale complesso museale un raro esempio di rinascita culturale stratificata. In contrasto, il sito della Villa Romana — oggi tagliato da un’autostrada moderna — è uno dei più significativi dell’archeologia calabrese. Sorge appena fuori dal borgo di Casignana, che conta meno di 500 abitanti. Muovendosi tra le microstorie di questi due luoghi, In-ruins invita artisti, curatori e ricercatori a considerare l’archeologia come epicentro, vettore e punto d’osservazione privilegiato per confrontarsi con paesaggi più ampi — topografici, storici e culturali.

Residenti

Il programma di residenza 2022 è curato da Nicola Guastamacchia, Maria Luigia Gioffrè e Nicola Nitido.

Giuria

Mathilde Ayoub

Curatrice / PhD Università di Clergy

Roberta Garieri

Scrittrice and ricercatrice / PhD Università di Rennes

Aloisia Leopardi

Direttrice, Richard Saltoun Gallery Londra /

Castello San Basilio Residency, Basilicata

Vittorio Parisi

Direttore Studi e Ricerca, Villa Arson, Nizza

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SV Randall

Rovine speculative

L’architettura e le sue possibili variazioni riemergono nel lavoro dell’artista SV Randall, con base a New York, che modella oggetti e narrazioni attraverso la pratica scultorea. Randall reimmagina l’intero sito archeologico, ricreandolo con un materiale effimero come la sabbia. Questa miniatura fragile è accompagnata da un processo di ricerca parallelo: l’artista ha fotografato e catalogato l’ampia collezione di frammenti statuari conservata nel museo, per sviluppare in seguito un’idea di rovine speculative, concepite attraverso una lente tecnologica e radicate in una prospettiva di de-antropomorfizzazione generata dal machine learning.

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COMUNE DI SORIANO CALABRO

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