
Per l’edizione 2021, In-ruins ha proposto tre direttrici tematiche per esplorare il significato dell’essere “in rovina” e le idee di prossimità, futurità e distanza che questa condizione evoca:
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L’archivio come pratica e come metafora, per mantenere l’archeologia in un campo dinamico da cui emergono narrazioni individuali e collettive a partire da frammenti.
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La ricerca archeologica come pratica politica, capace di ridefinire i riferimenti a storia, spazio e tempo, espandendo o interrompendo le cronologie convenzionali.
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Le narrazioni personali come strumenti per riscrivere mitologie mediterranee contemporanee e sviluppare nuove forme di identità.
La residenza, della durata di dieci giorni, si è svolta tra luglio e agosto 2021, con date flessibili in base alle esigenze dei partecipanti. Sono stati messi a disposizione spazi di lavoro e alloggi in prossimità di siti archeologici chiave, con trasporti locali inclusi. I luoghi di riferimento includevano il Castello di Squillace e il Parco Internazionale della Scultura di Catanzaro. Il formato è rimasto adattabile alle normative Covid in vigore.
Residenti
Il programma di residenza 2021 è stato curato da Maria Luigia Gioffrè con Nicola Guastamacchia, Nicola Nitido e Dobroslava Novak.
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