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Video trailer residency 2021
Castello Normanno di Squillace, Palazzo Pepe, Chiesetta Gotica, Squillace, IT
18 July - 5 August 2021 supported by Calabria Region, Giardini di Hera, Fondazione Armonie d'Arte. Thanks to Comune di Squillace
 

In-ruins residency  |  2021 EDITION

Squillace Norman Castle, Catanzaro

15 July - 5 August

 

Selected Artists

EMII ALRAI 

ITAMAR GOV

ANNA ILL 

MARTYNA BENEDYKA

Special projects*

CERESOLI COSCO

*Special Projects involve local artists selected with the aim of developing a more rooted art process in the area of Calabria thanks to a continuative presence in the territory.

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Al termine del secondo ciclo di residenza, In-ruins è lieta di presentare l’open studio delle artiste Emii Alrai (Regno Unito), Martyna Benedyka (Polonia) e del duo italiano Ceresoli Cosco, scelto per la sezione progetti speciali dedicata ad artisti di origine locale e volta a sviluppare un dialogo dalla dinamica orizzontale tra locale e internazionale. 

 

In-ruins nasce nel 2018 come piattaforma di ricerca per ripensare il patrimonio archeologico del Mediterraneo attraverso l’arte contemporanea. Quest’anno gli artisti, selezionati tramite open call, sono stati invitati a riflettere su cosa significhi agire tra le rovine. Tramite le attività di residenza, il rapporto tra patrimonio archeologico e contemporaneo si fa strumento di condivisione e pratica sociale. Antiche architetture e rovine vengono reinterpretate alla luce di questioni urgenti del nostro tempo, offrendo nuove stratificazioni di senso. Il Castello Normanno di Squillace, la Chiesetta Gotica e Palazzo Pepe che già hanno ospitato il lavoro degli artisti Itamar Gov (Israele) e Anna Ill (Spagna) durante il primo ciclo di residenza, si fanno ora teatro di nuove riflessioni. 

 

Martyna Benedyka presenta la rivisitazione di un canto millenario - O virga ac diadema -trasportandoci al momento in cui nacque il Castello di Squillace. Il testo è parte di Ordo Virtutum, datato 1151, tra i pochi scritti sopravvissuti del periodo che riportano simultaneamente musica e testo. Composto da Hildegard von Bingen, santa, mistica e compositrice medievale, il canto costituisce un’ ode per un ramoscello di ulivo che, libero dal peccato originale, si fa fonte di vita e simbolo di ventre materno. La voce di Martyna fornisce un’immagine vivida nel momento in cui si innesta nel contesto di uliveti secolari come quelli che ricoprono i dintorni di Squillace, restituendo il senso di quel dio insito nella natura tanto caro a Bingen e che solo l’arte sa incarnare nel corpo umano. L’archeoacoustica, metodologia interdisciplinare utilizzata dall’artista, include archeologia, etnomusicologia, acustica e modellazione digitale, consentendo una concreta consonanza tra suoni del passato e quelli del presente. 

 

Se Benedyka canta del fiorire di rami d’ulivo, Emii Alrai guarda alla flora spontanea che si innesta tra le mura del Castello. Nostalgia ereditata, identità geografica e pratiche espositive museali postcoloniali sono il fulcro della ricerca artistica di Emii Alrai che, focalizzandosi sulle antiche mitologie del Medio Oriente e le storie personali derivanti dalla tradizione orale dell’Iraq, mette insieme narrazioni a partire da residui di collisione culturale. Concentrandosi sull'emulazione delle rovine attraverso diverse tecniche scultoree, a Squillace Alrai orienta la sua ricerca sullo studio dell’archivio della biblioteca comunale e sull’apprendimento del l’antica tecnica bizantina dell’ingobbio al graffito. 

 

Ulteriori suggestioni vengono fornite dal duo locale Ceresoli Cosco, che hanno prodotto una serie di terracotte, ceramiche, stampi per colata, interventi effimeri appositamente realizzati per gli spazi del Castello Normanno. Attingendo ad una cava di argilla nei pressi di un antico stagno, il duo lavora nella propria terra d’origine fino a staccarsene a favore di una libera sperimentazione con la materia. Tra le parole chiavi scelte per questa fuga artistica: il rigore minimalista e la figurazione inaspettata.

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Martyna Benedyka, born in 1991 in Gdynia, is a Polish vocalist and visual artist working in several different media including painting, photography, collage, installation, video and sound art. She studied Art and Design at the Gray’s School of Art in Scotland, UK and graduated with a First Class BA (Hons) degree in Fine Art Painting in 2014. She has exhibited in the UK, Poland, Romania, Ireland, Switzerland, Germany, Canada and the USA. Her work has been chosen by the Federation of British Artists for the Futures - UK’s largest annual survey of emerging contemporary figurative art at the Mall Galleries, London, among others. She specializes in classical music and has performed in many group as well as solo concerts internationally. Currently, she is represented by Albe Art Gallery

 

Emii Alrai (b. 1993, Blackpool) is an artist based in Leeds. Alrai’s practice is informed by inherited nostalgia, geographical identity and post-colonial museum practices of collecting and displaying objects. Focusing on the ancient mythologies from the Middle East alongside personal oral histories of Iraq, Alrai weaves together narratives by forging artefacts and visualising residues of cultural collision. Often working at a large scale, Alrai mainly creates sculptural installations that recall the mode of museological displays and diorama. They contain elements which are broken or unfinished, and hover between the formal polish of an imperial museum, archaeological digs or the residues of a performance. Drawing references from objects in museum collections, ancient writing from the Middle East and cultural memories, her work questions the value and origins of artefacts, as well as navigating the experience of diaspora.

The Ceresoli Cosco duo was born in 2018 from the meeting of the artist and curator Alberto Ceresoli (Bergamo, 1989) and the artist Carmela Cosco (Catanzaro, 1989). Cosco's research is based on the theme of coexistence between man and nature and on the concept of belonging. Deepening its studies on the theory of the environment and animal environments, the duo questions the relationship between the existence and environment, with related existential and moral values. The duo's practice is defined through the experimentation with language ​​and disciplinary transversality, exploring the concept of wound by addressing it with an autobiographical approach and / or activating territorial investigations, entering contexts to bring to the surface objects of critical debate on the theme of collective wound. The duo lives and works in Bergamo and is engaged in international research projects.

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Come può l’arte contemporanea riscattare e riscoprire il ricco patrimonio archeologico che si è stratificato, nei millenni, nelle terre del celebre comune di Squillace, che dà il nome al golfo su cui si affaccia, cuore del Mediterraneo e del mar Ionio? A rispondere Itamar Gov (Israele) e Anna Ill (Spagna), i primi due ospiti internazionali selezionati per la seconda edizione della residenza artistica In-ruins, che durerà fino al 5 agosto a seguire con gli artisti Emii Alrai (Regno Unito) e Martyna Benedyka (Polonia), e con la sezione progetti speciali che vede il duo italiano Ceresoli Cosco, artisti attivi sul territorio e con origine locale.

 

Come percorso di ricerca, In-ruins si propone di ripensare e valorizzare il patrimonio archeologico del Mediterraneo attraverso l’arte contemporanea. “Le rovine del tempo” scrive nel 1800 William Blake, “costruiscono dimore nell'eternità.” Luoghi altrimenti immobili e soffocati dalla loro stessa storia, divengono pretesti per esperienze vive di convivenza, condivisione di spazi e generazione di processi artistici radicati nel presente. Per la durata di dieci giorni, Anna Ill e Itamar Gov, hanno aperto e scoperto la storia e il borgo di Squillace, lavorando site-specific e attingendo a più locations, tra queste: Castello Normanno di Squillace, Chiesetta Gotica e Palazzo Pepe.

 

Nella ricerca svolta da Itamar Gov, artista israeliano a Berlino, si intersecano rito, cultura e territorio. Durante la sua permanenza in Calabria, l’artista pone l’attenzione sul fenomeno della selezione del miglior cedro, pratica millennaria eseguita da rabbini che ogni anno nel mese di settembre giungono presso la località di Santa Maria del Cedro (Cosenza). E’ così che decide di assembrare in un’unica installazione tutti quei cedri, per cosi dire, imperfetti, ovvero non selezionati come adatti nel rito rabbino.

 

Di diversa natura è l’approccio di Anna Ill che, confrontandosi con l’impossibilità di lavorare a diretto contatto con le finestre del Castello Normanno di Squillace, ha dapprima misurato le dimensioni delle stesse utilizzando come misura di riferimento il proprio corpo, e successivamente deciso di realizzare una rivisitazione tessile di queste monumentali aperture, installata in prossimità di un antico emblema legato alla storia nobiliare di Squillace e che da secoli recita la citazione biblica ‘Noli Me tangere’ .

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Itamar Gov (Israel, 1989) is an interdisciplinary artist and curator. Since 2010 he has been living between Berlin, Paris and Bologna, where he studied cinema, history and literature. Addressing the intricate relations between history, ideology and aesthetics, his practice focuses on sculptural installations alongside graphic and video works, and revolves around various forms of personal, collective and institutional memory. ​Member of the curatorial teams of documenta 14 (Kassel, Athens), Haus der Kulturen der Welt (Berlin) and Fondazione Adolfo Pini (Milan), in recent years he has been involved in numerous art and film initiatives, exhibitions, festivals, workshops and publications. 

 

Anna Ill (Vilanova i la Geltrú, 1989) holds the BA in Textile Art from the Escola Massana Barcelona, and the MA in Art and Space from Kingston University London. In 2015, she was selected among the Spanish artists for the JCE biennale and she was the recipient of the 3-month funded art residency program by Le Beffroi de Montrouge in Paris. In 2018, she was part of  Sala Parés Prize <35Art in Barcelona and the XXI Biennal Contemporary Catalan Art. In 2019, she was the recipient of the month funded art residency program at Jiser in Tunisia. In 2020, she won the Sala Art Jove Prize (Barcelona) and Inund’art (first Prize Artpertot) with itinerant exhibitions in Spain and France. Her works has been present in the Sabadell Bank collection since 2018. In 2021, her work was selected for Video Art program Ten Little Indians organised by MLAC and KHlab (Italy), the Virtual Art Residency organised by AllArtNow (Sweden), h Platform centre for photographic + Digital Arts (Canada), MAWA (Canada), and Jiser (Barcelona). She is among the Spanish artists selected for the Vila Casas Sculpture Prize 2021.

In-ruins residency | 2021 edition 

OPEN CALL

 

For the 2021 residency, we propose three possible approaches to explore what does it mean to be “in ruins” and the ideas of proximity, futurity, and distance that this may imply: 

  • the archive as a metaphorical practice able to keep archeology a dynamic field of action, where the production of individual and collective narratives depends on the original assemblage and composition of units and fragments. 

  • archeological research as a political practice, where original approaches to space, time, and language allow to stretch, expand and erode historical references, coordinates, and timelines.

  • individual histories as a tool to rewrite contemporary Mediterranean mythologies as a strategy to produce alternative forms of communal identity. 

 

Residencies will last 10 days and take place between July and August, in accordance with the applicants’ availability. In-ruins will provide studio and living spaces in the proximity of selected archeological sites, and cover food expenses and local transport costs through the free rent of a car to explore the area. The final presentation of the research carried out over the residency will take place either at the Castle of Squillace or at the Parco Internazionale della Scultura in Catanzaro. This format may vary due to COVID-19 restrictions.

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Al-Idrisi, excerpt from The Excursion of One Who is Eager to Traverse the Regions of the World, 1154 C.E. circa.

In- ruins Residency 2021 is supported by

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